Scusate, scusate non sono sparita.
Un fantasmino grigio sta mangiando il mio prezioso tempo ma non riesco acchiapparlo! Voglio una “time-machine”… chi me la presta?

Siamo ormai nel pieno del periodo peggiore dell’inverno; gennaio e febbraio sono tradizionalmente i mesi più difficili per il nostro sistema immunitario… e molti, grandi e piccini, crollano proprio in questo momento.

Ma perché ci si ammala proprio in questo periodo?

Se ragioniamo un’attimo non è difficile da intuire; semplicemente concorrono e si sommano diversi fattori:

  1. l’effetto estivo benefico (mare, montagna) ormai consumato;
  2. assenza di aria vera: siamo quasi sempre all’interno delle abitazioni-scuole-uffici-ipermercati-etc;
  3. assenza di luce; d’inverno siamo povere “piantine da serra” (con le medesime caratteristiche… un po’ come la bella rosa del piccolo Principe che non sopporta la corrente e la notte fredda, ricordate?);
  4. Natale e i suoi sgarri alimentari (dolci-carni-leccornie varie che acidificano il nostro terreno metabolico)… a meno che non siate fortunati e facciate il muratore all’aperto o vendiate mele al mercato;
  5. molti (soprattutto i bimbi) hanno già preso medicine sintomatiche (gli “ANTI”) ai primi freddi in ottobre, e di conseguenza il sistema immunitario si è indebolito;
  6. eventuali vaccini anti-influenzali favoriscono inutilmente lo stress immunitario;
  7. l’alimentazione invernale non è sempre ottimale; troppi ortaggi da serra (magari le zucchine? Grrr! direbbe il Professor Giannattasio sul pastonudo). Molti bambini purtroppo non gradiscono i piatti stagionali a base di cavolo, broccoli, cipolle e patate… molti continuano mangiare come in estate: mozzarella, formaggi freschi, yogurt, pomodori, gelato; tutti cibi raffreddanti e non adatti alla stagione invernale;
  8. vestiti inadeguati (pantaloni a vita bassa – poveri reni – piedi freddi – poveri reni – rileggetevi magari al volo il post sul gilet);
  9. last but not least, il riscaldamento, spesso inadeguato; troppo caldo di notte, termoconvettori, areazione inadeguata (soprattutto a scuola dove ancora troppo spesso non si apre le finestre al termine di *ogni* lezione);
  10. la medicina cinese ci insegna che la tristezza indebolisce i polmoni; che dirvi? Indagate da soli.
  11. vi viene in mente altro?!

Certamente non intendo farvi qui una lezione sull’anatomia e la fisiologia dell’albero respiratorio, ma ci sono un paio di informazioni che forse non conoscete:

Primo, uno dei peggiori nemici delle vie respiratorie sono le muffe, più precisamente i loro “figlioli”, le cosiddette “spore”.

Avete macchie di umidità in casa? a volte si nascondono sotto il battiscopa, dietro un armadio a muro, dietro i termosifoni, negli angoli nel bagno, etc. Le muffe vivono volentieri dove trovano caldo, buio, umidità e il cosiddetto substrato (per esempio un muro che marcisce a causa dell’umidità).

Le spore che le muffe emettono sono veramente tante e sono autentiche campionesse di sopravvivenza; non temono quasi nulla e galleggiano facilmente nell’aria.

Ora immaginate di respirare quest’aria arricchita di spore (non si vedono ovviamente), magari durante la notte in camera da letto. Essendo veramente molto piccole viaggiano con l’aria fino ai distretti più profondi del nostro albero respiratorio, quasi fino agli alveoli… e rimangono intrappolate nelle mucose.

Le nostre mucose sono umide, caldine e al buio, quindi un terreno ideale per “mettere su casa”. Le muffe fanno molto presto a svilupparsi (pensate cosa succede nel vostro frigorifero) e cercano di diventare inquilini stabili.
Il nostro Sistema Immunitario ovviamente non sta con le mani in mano e attua immediatamente una battaglia locale. Risultato: la zona si infiamma (che significa immunità in piena lotta) e sul piano sintomatico inizia la *tosse*.

Credo che tutti siate a conoscenza del fatto che gli antibiotici agiscono soltanto contro i batteri (purtroppo batteri simbiontici/amici inclusi) e *non* contro muffe/funghi o virus. Anzi per la precisione gli antibiotici favoriscono l’insorgenza, per esempio, della candida, che è solo una dei tantissimi tipi di muffe. Pensate per esempio alla dermatite da candida nella zona pannolino (caldo-buio-umido-cellule in sfaldamento da eccessivi attacchi di igiene).

Ebbene se avete per caso una tosse da esposizione a muffe (spore delle muffe) e prendete un antibiotico la situazione non fa altro che diventare cronica. In senso stretto si potrebbe dire che date la “pappa” alla muffa, perchè le muffe si nutrono di tutto ciò che è distrutto; detriti cellulari, batteri morti, muffe morte (eh sì, sono pure cannibali).

In realtà le muffe hanno un unico grande e utilissimo compito in natura: smaltire ciò che è morto e renderlo poi di nuovo commestibile alla madre terra, una sorta di sistema di riciclo perfetto. Questo va molto bene ad esempio in un bosco in autunno, ma non sulle mucose dell’apparato respiratorio o nel il pannolino del bambino super-igienizzato.

Anche molte allergie si sviluppano in tale contesto; irritazione (infiammazione) da muffe – antibiotici – reinfezione da muffe e poi le ricadute infinite; fino a stressare il sistema immunitario che arrivato a questo punto diventa ipersensibile e alla minima esposizione, tipo aria condizionata in macchina, che solleva polveri ricche di spore, risponde con un violento rifiuto (attacco allergico).

In tanti anni di osservazione ho potuto constatre che soprattutto le bronchioliti dei bambini nascono spessissimo su questo terreno.
Magari la muffa è a casa della nonna dove il bambino gioca tutti pomeriggi, o in cucina dove passa un certo tempo della giornata; peggio è ovviamente se si trova nella camera dove dorme (per l’esposizione che avviene durante tutto l’arco della notte).

Ormai faccio tante domandine molto precise e pignole: macchie scure sui muri? Odore di umidità? Com’è esposta la casa (i muri a nord sono i peggiori)? Danni d’acqua? Armadi a muro? Ristrutturazioni di un certo tipo? Formazione di acqua di condensa? Quale odore si sente quando si entra in casa?

Che fare allora?

  • ragionare, indagare e parlarne con il medico curante (attenzione: all’università non si insegna questo problema);
  • provvedere a pulire le zone colpite (ad esempio con la candeggina);
  • spostare eventualmente armadi a muro e/o il letto in posizioni più adatte; i muri a Nord dovrebbero rimanere liberi; la luce è un’ottimo anti-muffa;
  • in certi casi bisogna cambiare camera;
  • ho visto casi nei quali l’unica soluzione al problema è stata cambiare casa (a volte intere famiglie si ammalano a causa delle muffe);
  • trovo molto utile un piccolo apparecchietto che diffonde la Propoli pura non trattata (garantita italiana); lo trovate qui;
    lo consiglio da 15 anni e anche a casa mia ha fatto dei miracoli (certamente non sostituisce il risanamento dei muri);
  • smettere di somministrare antibiotici e cortisonici: molto meglio una buona cura naturale che sostiene il sistema immunitario;
  • uscire spesso all’aperto: i polmoni adorano l’aria vera, e se abituati non temono gli sbalzi di temperatura, il vento, le polveri naturali. Se state per esempio in centro a Bologna andate spesso in collina (magari qui) :-)

E se l’aria della vostra città è ormai irrespirabile cambiate vita.
Le malattie polmonari stanno diventando “normali” come le allergie, le adenoidi, la cervicale, i mal di testa, i piedi piatti e l’apparecchio in bocca (sono polemica, ma che vi devo dire!?).

Ricordo ancora un caso eclatante: avevo conosciuto in estate un meraviglioso bambino sanissimo di circa 5 mesi (una visita giusto per conoscerci). Dopo poco ricevetti una telefonata dalla Puglia; il bimbo arrivato nel luogo della vacanza aveva sviluppato nel giro di 1-2 giorni un’acutissima bronchiolite ed era finito al pronto soccorso.
Ma come, mi chiedevo! in Puglia, al mare, in estate??? poi chiesi se ci fossero per caso delle muffe nell’alloggio. “Sì”, mi rispose la mamma; “appena entrati ho sentito l’odore della muffa e c’era muffa perfino su un paio di ciabatte dimenticate”.

Vedete? Anche nella meravigliosa Puglia può capitare: la casa era in prestito, forse era un’alloggio umile, ma sicuramente era stata chiusa tutto l’inverno al caldo – al buio – all’umido.

Attendo i vostri preziosi commenti! :-)

post scriptum 1:
guardate qui! mentre preparavo questo post la bravissima izn del pastonudo postava questa ricettina geniale contro la tosse. Questo è un bell’esempio della legge della risonanza :-)

post scriptum 2:
osservate bene la foto: è un albero invernale capovolto. La struttura è perfettamente uguale alla struttura dei nostri bronchi. Questo è un esempio di “lettura simbolica” che conferma la grande fratellanza/sorellanza con gli alberi che ci regalano l’ossigeno senza chiedere nulla in cambio. Adoriamo gli alberi… ogni giorno, ogni volta che possiamo fermarci per un attimo.
…e citando William Blake: “uno sciocco non vede lo stesso albero che vede un uomo saggio”.