Ci risiamo: come ogni sacra-santa-stagione-post-natalizia l’influenza e i suoi simili ci costringono a letto e/o sui divani, o, peggio ancora, imbottiti di anti-infiammatori con occhi gonfi, acquosi, e tristi al lavoro dietro la scrivania.
Che dirvi di questo scenario che viene puntualmente spalmato con (pre)visioni catastrofiche su ogni mezzo di comunicazione? Le ragioni per cui le malattie invernali hanno il loro picco proprio verso la fine di gennaio e febbraio sono abbastanza semplici: ovvero il mare, le vacanze, il sole e l’aria vera sono ormai lontanissime (e spesso sono state anche brevissime); il Natale ci ha lasciato i sensi di colpa per gli sgarri alimentari vari, la vita si svolge per lo più in ambienti chiusi… Ma che cosa pretendiamo!?
Non possiedo la televisione, ma non appena accendo la radio puntualmente qualche speaker elenca il bollettino delle vittime, perfino a livello mondiale. Non c’è dubbio che l’influenza vera possa anche uccidere, ma colpisce i deboli.
Questa è una vecchia, santa legge medica: scientifica, ma anche umana, e del semplice buonsenso. E se sono veramente in così tanti che muoiono, allora significa che tanta gente è… debole. Conclusione semplice, vero? E voi come vi sentite? Deboli? Avete ereditato un “sistema immunitario del cavolo” dalla vicina di casa? Fate anche voi parte di coloro che parlano dell’influenza già dalla fine di settembre? “Speriamo che quest’anno sia meno grave/pesante!”, “Ma come sono stato male tre anni fa!”, “Spero di non beccarmela!”, “Oddio, che paura questi germi mutati cattivi e così aggressivi!”
Non prendetemi troppo sul serio, ma per sopravvivere a certi ragionamenti tiro fuori l’ironia: è puro sistema di sopravvivenza, come già ultra-spiegato qui. Non mi ripeterò ora per raccontarvi la funzione naturale e biologica dei microbi nel nostro organismo, che non sono quasi mai la causa, ma semplicemente un segnale o una spia evidente del fatto che il nostro corpo ha perso/esaurito le sue sane capacità compensatorie. Succede sempre quando ignoriamo le “Leggi dell’Equilibrio”; leggete anche qui come ragiona il nostro sistema immunitario.
La conoscenza è da sempre un ottimo antidoto contro la paura. Ecco perché voglio darvi dei semplici consigli essenziali per prevenire l’ondata influenzale, o se siete già a letto col termometro e l’elenco acribico della vostra curva termica, vorrei suggerirvi come affrontarla con un po’ di sobrietà.
Le regole di base:
- La febbre di per sè non fa male, anzi! Quasi sempre è una reazione logica-utile-efficiente-veloce e sana: andate a ri-leggere qui. Solo chi ha problemi cronici importanti come ad esempio cardiopatie deve monitorare e abbassare la febbre adeguatamente;
- Il mal di testa è molto antipatico, ma vi costringe al riposo (soprattutto gli intellettuali e “i pensatori perenni” ne soffrono). Spesso è comunque associato a piedi ghiacciati: eh già, i due poli sani sono invertiti (testa fresca/piedi caldi… ricordiamo le sagge regole delle nonne!);
- Dolore alle ossa? È un sistema molto efficiente per costringervi a stare in caverna (ehm, a casa); è la logica, purtroppo un po’ rustica, del nostro sistema immunitario;
- Mal di gola? È un’ottima occasione per mettervi a dieta: via tutte le proteine di origine animale, *tutte*. Favoriscono le infiammazioni, e visto che già avete la febbre e dolori qua e là (dovuti alle infiammazioni, appunto) conviene seguire una dieta rinfrescante e anti-infiammatoria, naturale, a base di acqua (ideale sarebbe berla a 35-36 gradi, così vi raffredda dolcemente), tisane, e tanta frutta cotta (mele, pere e frutta sciroppata fatta in casa). Spero che vi piacciano! Eccovi il link con info pratiche e gustose sulla frutta cotta;
- Debolezza, brividini, la sensazione di essere stati investiti da un trattore, e voglia di mandare tutti al diavolo? Allora andate a letto, magari con una bella borsa dell’acqua calda. Che altro linguaggio deve inventarsi il vostro organismo per farvelo capire? Fate gli eroi in occasioni più nobili;
- Tosse. Innanzitutto fatela valutare da chi se ne intende. Tenete conto che si può distinguere in tosse di gola (associata a faringe/tonsille rosse, in questo caso mangiare crea sempre dolore); tosse bronchiale (secca, grassa, mista); tosse da polmonite (va diagnosticata dal vostro medico). Per le tossi alte bronchiali ci sono delle ottime tisane: qui e qui guardate in fondo all’articolo.
- Gastro-enterite e/o vomito? Mangiate quel che vi dice il vostro naso! Se vi suggerisce “nulla”, beh allora non mangiate nulla, ma bevete se possibile tanta acqua calda (35/36 gradi). L’acqua calda abbassa anche la febbre (in maniera dolce), idrata, e aiuta il vostro corpo ad aiutare se stesso.
Se siete malati approfittate per leggere l’interessantissimo libro del Dott. Fereydoon Batmanghelidj.
Insomma, misurate la malattia da voi stessi. Come deciderete di affrontarla dipende da tante cose: avete fretta? L’influenza non ha fretta, mi dispiace.
Non siete in grado di soffrire nemmeno per un po’? Non riuscite a concepire di stare male per una settimana? Vedete, non si può dire in assoluto cosa sia meglio. Non si può fare di ogni erba (influenza) un fascio. Se ve la sentite, seguite i rimedi della nonna: guarire senza medicine di sintesi accresce l’autostima. È sempre interessante ascoltare e osservare come il nostro corpo se la cava anche con pochissimi aiuti (ma qui parla chi è cresciuta senza farmaci e si trova con un sistema immunitario ben allenato da sempre);
- Bambini: anche qui non me la sento di generalizzare, ci sono tantissimi fattori da valutare. I bimbi che crescono senza farmaci, senza vaccini, all’aperto, con cibo buono e un’educazione equilibrata superano l’influenza con qualche giorno di febbre, giocando in casa spesso anche con temperature a 39°. Ciò non toglie che ogni situazione vada vista singolarmente e che sia importantissimo rivolgersi sempre ad un pediatra/terapista di cui si abbia piena fiducia;
- Rimedi e sostegni naturali ce ne sono tantissimi. I più collaudati, con effetti generali immuno-stimolanti sono i seguenti e li trovate anche in confezioni “composte” (cioè in associazione ad altri ingredienti sinergici): Vitamina C, meglio se naturale, estratta per esempio dall’Acerola o dalla Rosa Canina); Echinacea TM (tintura madre), pianta fortemente immuno-stimolante; Uncaria Tomentosa, simile all’Echinacea; Ribes Nigrum MG (macerato glicerico), Rosa Canina MG: le gemme sono molto indicate per i bambini; e il Magnesio, in particolare il Cloruro di Magnesio, o altre sue formulazioni. Da non dimenticare poi la Propoli TM: le api sono amiche dell’uomo, da sempre.
Per quanto riguarda poi i rimedi “trovati in cucina” date uno sguardo qui, qui e qui, e anche in fondo al recente post che ho scritto, sempre sul pasto nudo, sulla salvia. Occhio anche ai consigli delle nonne sagge, uno su tutti il brodo di gallina vecchia e felice.
prendete in considerazione anche i rimedi macrobiotici, ad esempio potete bollire per 10 min nel tè Bancha una o due prugne umeboshi e dello zenzero (fresco o in polvere), un cucchiaino di polvere di kuzu e un pizzico di sale integrale o un pochino di Tamari. Il sapore è accettabile, l’efficacia è sublime (non solo per le malattie da raffreddamento ma anche per le indigestioni).
Anche l’omeopatia offre tanti tipi di rimedi, che però sarebbe molto meglio se fossero scelti su misura, cioè ad personam).Non dimenticate i pediluvi con acqua calda e sale marino integrale. Per i dosaggi, naturalmente, chiedete sempre a chi se ne intende.
E il caro e prezioso “Dottor Tempo” è sempre presente, che lo vogliate o no. Approfittate della pausa che vi offre l’influenza per rivedere lo stile della vostra vita, e sicuramente scoprirete come mai il vostro organismo vi ha costretto a fermarsi per un po’.
“L’uomo che va a piedi e prende erbe medicinali non è l’uomo che corre a centosessanta sull’autostrada e prende antibiotici; ma tanto l’uno quanto l’altro non possono fare tutto da sé e dipendono da ciò che gli fornisce il loro ambiente naturale e culturale.”
Ivan Illich
Che bello il disegno! Grazie come sempre delle notizie utili e pratiche. Ne ho fatto tesoro da tempo e sono alcuni anni che vivo di rendita, nel senso che l’ultima influenza (curata secondo i tuoi consigli) risale ormai a dodici anni fa… me lo ricordo bene perché è da quella febbre che decisi di smettere di fumare. E l’ho fatto… con relativa impennata dell’autostima… :-))
Grazie dottoressa, come al solito un post che mi fa imparare, riflettere, prendere appunti, ridere e morire dalla voglia di condividerlo in modo compulsivo… Volantini per tutti!!!! Ci vediamo lunedì… 100 per cento gratitudine! Silvia
Come sempre interessantissima e chiara.
Oggi finalmente sono caduta vittima del raffreddamento anch’io: naso chiuso mal di testa raucedine e briciore alla gola. Seguirò qualcuno dei tuoi consigli – figli, famiglia, impegni vari permettendo – e spero di riprendermi presto ma soprattutto bene!
Eh Rossella… che la febbre fa pure smettere di fumare!… e l’effetto collaterale: “impennata di autostima” mi piace moltissimo!
cara Silvia, che bello vedere dei genitori cosi!… e la giornata vola leggera :-)
cara Giorgia, spero sia ormai tutto passato :-)
Finito di scrivere questo post mi è venuta un “influenzina fredda” pure a me… (per simpatia? risonanza?!)… 2 gg di divano, 2 pediluvi bollenti e un dolcissimo programma di riposo hanno sistemato tutto.
cara dott. un bimbo di 6 anni (vaccinato ma non curato con antibiotici) può caderci anche 3 volte in un mese (con febbrine più o meno alte, più o meno lunghe)???
poi, forse non casualmente, sempre di venerdì??!!! questo aspetto mi ha fatto pensare…alla stanchezza che gli arriva tutta addosso a fine settimana, ad una piccola regressione (da inziio scuola) e ad uno scalino di crescita. pensi che possano essere intuizioni corrette?
sempre grazie! lucia
cara Lucia, il fatto che sia successo sempre di venerdi non può essere casuale. Casa nostra è una sorta di “utero” dove ci si rilassa… quindi la fatica della settimana accumulata richiede rigenerazione e che nei bimbi può essere anche febbrile. Poi si tratta di un maschietto… per loro la prima elementare è molto molto faticosa (per via dei mille “no”: non giocare, non urlare, non correre, non lottare etc).se fa il tempo pieno a maggior ragione. Per me la scuola dovrebbe iniziare a 7 anni e durare 4 ore al giorno…poi si gioca. L’ attuale sistema scolastico fa purtroppo tanta confusione fra *educazione* (imparare a cavarsela nella vita e tirare fuori i propri talenti) e *formazione* (imparare per un fine di breve termine e utile alla società, p.es. imparare a sottomettersi alle regole del mondo del lavoro). A 6 anni la vita dovrebbe essere gioia, gioco, stupore, scoperta, sfide (scavalcare un muretto p.es.).
Se penso ai bimbi cosi piccoli per ore sui banchi nei primi due anni di scuola mi “piange il cuore”.
Che fare?… un pediluvio caldo con acqua e sale integrale(scarica lo stress),coccole, giochi veri (non elettronici, non tv), e mai chiedere nei primi anni se hanno preso un buon voto… chiedete invece sempre cosa è successo di interessante a scuola, chi ha fatto una marachella, come ha reagito la maestra, mettete in scena certe situazioni assurde, sdrammatizzate e ridete… perché il ridere è potente e serve a scoprire il lato comico di certe situazioni :-)
Buongiorno. Volevo inserire questo testo come argomento nuovo, ma non so come fare, perciò lo scrivo qui – tanto va bene per qualsiasi argomento.
Il Piano B
Conosco la Dottoressa Eck da più di 13 anni e, con il passare del tempo, le consultazioni sono diventate conversazioni, scambi di idee, esplorazioni di argomenti nuovi. E’ per questo che ho pensato che parlare del Piano B non fosse fuori luogo.
La vita trascorsa mi ha più volte dimostrato che di solito il Piano A non si realizza o fallisce, costringendoci a ricorrere al famoso Piano B, che sia questo stato predisposto in anticipo o formulato in fretta all’istante. Questo mi è accaduto nelle scelte fatte sul lavoro, nell’acquisto di un’auto, nelle decisioni sulle strategie terapeutiche e in innumerevoli altre occasioni.
Sono così diventato una sorta di esperto del Piano B e credo di poterne spiegare le caratteristiche e i pregi. Semplificando l’argomento, si può dire che i programmi fatti con cura in anticipo (il Piano A appunto) si basano su presupposti ideali, da noi previsti o addirittura immaginati. Nella realtà le situazioni sono invece assai più complesse e ricche di imprevisti che poco o nulla hanno a che fare con le nostre aspettative. Ecco quindi che compare il Piano B, non elegante e composto come il Piano A, anzi spesso disordinato e arruffato, ma pieno di iniziativa, coraggioso, talvolta geniale. Perché funziona? Perché si basa su rilevazioni istantanee e dati reali e non è gravato da troppe considerazioni di tipo razionale, tanto che riesce ad ottenere risultati che sorprendono l’autore stesso.
Il mio consiglio? Formulare sempre il Piano A, che non ci lascia impreparati nei momenti importanti, ma stare tranquilli che, anche quando sembra che niente stia andando per il verso giusto, la soluzione salta fuori – magari non è quella che avevamo in mente, ma ha i suoi pregi e i suoi meriti; basta darle tempo per accorgersene.
Buoni imprevisti a tutti!
Maurizio (Terni)
Gentile Maurizio, bellissimo questo riassunto di percorso. Mi piace; è razionale e non razionale… cervello destro + cervello sinistro (e *non* destro ante sinistro!)…
Non si può razionalizzare/standardizzare/imporre una terapia creativa, ma la si può scoprire, vivere e raccontare, condividere e seminare. Grazie mille di questo contributo.
“Buoni imprevisti a tutti” me la segnerò! :-)
Sto leggendo in questi giorni un libro fantastico del medico giapponese Dr Masashi Saito, il dottore dei VIP(!!!)… Bill Clinton, Bill Gates, Yoko Ono,… (alla faccia della privacy). Non che questo sia una garanzia di per se. Lui elogia le virtù della temperatura corporea alta… lo spiega in maniera semplicissima, comprensibile e con una logica sconcertante. Malati e non malati, sani e quasi sani…. leggetelo subito :-)
Finalmente un “alleato” famoso per tutti noi che conosciamo i benefici della febbre.
TITOLO: “Aumenta la temperatura del corpo e recupera la salute” Macroedizioni… 145 paginette che si leggono in una o due serate…
:-)))
@Maurizio. Che interessante e anche incoraggiante punto di vista. Che a volte ci sembra di prepararci a tutto e poi non si è pronti a niente, perché la vita trova vie inaspettate che bisogna per forza attraversare improvvisando…
@Sabine. Grazie del titolo… che avrà priorità di lettura… spiega forse anche perché ho sempre freddo…? :-)
Salve
Sono verso il quinto giorno di questa influenza……….
A me ha preso per di più’ ai bronchi e dopo tisane,pediluvi,acqua calda,sciroppo del dott.Giorgini,forse sto rientrando nella “realtà'”…anche se sembra non finire mai…….è un po’ giocherellona…..
Grazie per i preziosi consigli,da parte di tutta la famiglia
Mi chiedevo quale fosse la via migliore per uscirne bene e riprendere le energie necessarie……tipo alimentazione o comunque come comportarsi per avere la giusta ripresa………
Salve Claudio, si; quest’ anno l’influenza ha tate “facce da Giullare”… la febbre va e viene, la tosse è particolarmente antipatica…e la fiacchezza è la regola.
La convalescenza è un periodo utile affinché il corpo torna gradualmente alle sue forze. Nel mangiare utilizzare anche l’istinto: per qualcuno è un bel brodo di gallina o un piatto di carne stufata con il vino rosso. Chi preferisce un approccio vegetariano può mangiare l’avena (chicchi interi ben cotti) per tornare al “vigore da cavallo”. Il vino bollito (tipo vin brulé) era molto usato qualche decennio fa… ed è sempre validissimo. Integratori validi sono la Pappa Reale, il Polline o l’Eleuterococco… oppure le alghe tipo Spirulina. Il tutto condito ancora con tanto riposo; andare a letto magari verso le ore 21 (se possibile) :-)
Qui è giocare in casa, è sentirsi in un luogo comune. Ho spedito il tuo scritto a tutti quanti conosco. Mi sono chiesta perchè? La forza che mi dà leggere una cosa che sento e che provo su di me e la mia famiglia è inspiegabile e qui l’hai detta con una facilità impressionante. Il tuo articolo agli occhi degli altri mi fa diventare meno “anormale” in un mondo dove se non dai tachipirina o nureflex a vagonate, sei una irresponsabile! L’autostima che crea nei bimbi un’ influenza superata da soli è uno scalino di crescita impensabile in altro modo. Questo è quello che sto vedendo coi miei occhi. Grazie Sabine, una grande virtu’ portare a livello di tutti le tue grandi conoscenze. un bacio
Buongiorno a tutti,ancora la truppa è addormentata e così mi gusto fino in fondo il silenzio quasi assoluto di questa domenica mattina,cielo grigio(non prendetemi per matta ma mi rilassa moltissimo questo tempo!),una fine pioggerella,gli uccellini che cantano,le mie capre che,non sono come riescano,ma sentono subito,anche se non ti affacci alla finestra,che qualcuno in casa si è mosso….il caffè appena fatto con il meraviglioso profumo…sembra un idillio!Ma ecco che ripiomba la realtà!Sul tavolo in cucina ho lasciato il foglio,consegnato a scuola,dove la pediatria di comunità della mia zona,parliamo di Forlì-Cesena,avverte che nella classe di mia figlia è stato accertato un caso di pertosse e quindi richiama ad una forte attenzione ad eventuali sintomi,sopratutto in presenza di bimbi piccoli…solite raccomandazioni,rivolgersi al pediatra,eventuale profilassi antibiotica,ma,attenzione,in ultimo sottolineano che “nè la malattia naturale,nè la vaccinazione,conferiscono una immunità duratura”….e allora,cosa raccontano sempre sulle “VACCINAZIONI!”?Vi parlo da genitore che non ha vaccinato,ma ovviamente ho pensato subito alla nostra mitica Sabine per farci raccontare la vera storia della pertosse che forse può interessare anche altri….a lei Sabine,il compito di illuminarci ancora una volta,con la consueta professionalità,semplicità e chiarezza.un forte abbraccio,Paola,mamma dei diavoletti Bianca e Nora
Carissima Paola, che dire…
da tempo siamo in un bel pasticcio.
Nella medicina storica (prima delle vaccinazioni di massa) non esistono casi descritti di pertosse negli adulti che tra l’altro è parecchio più pesante rispetto alla pertosse infantile e soprattutto molto più lunga e spesso con complicanze.
Bisogna immaginare che quando questa malattia veniva affrontata da pressoché tutti bambini non era grave laddove il bambino viveva in condizioni sane (cibo a sufficienza, casa pulita, presenza di fogne etc)
Tutte le classiche malattie infantili una volta superati davano immunità a vita per un motivo semplicissimo; una volta superato attivamente e con le proprie forze continuavano i contatti occasionali con bimbi malati (fratelli-vicini di casa-compagni di classe)… questo fatto produceva continui ri-contatti, quindi il sistema immunitario veniva semplicemente ri-stimolato; una sorta di auto-ri-vaccinazione-naturale con i germi e i ceppi diciamo attualizzati…. cosi succedeva in tutte le età (visti che si condivideva fortemente i spazi comuni) e pure alle mamme che quindi passavano ai loro lattanti gli anticorpi attualizzati e perennemente stimolati. (in passato si giocava poi con almeno 10 mocciosi nel cortile e si beveva tutti dalla stessa tazza, tanto per ricordarne una).
Ricordiamoci che queste malattie sono gravi solo laddove c’è fame, povertà e disagio sociale… oppure disordine immunitario come nelle persone perennemente trattati con farmaci soppressivi.
Faccio una domanda a chi legge queste righe: pensate forse che una piccola scimmietta malata e da sola in una gabbia di un laboratorio di ricerca guarisce con la stessa modalità come in braccio alla sua mamma nella foresta?
Ogni cosa nella vita -una volta appreso- va ri-stimolata. Non è che uno impara a nuotare, andare in bicicletta o impara la matematica e pretende poi di saperla dopo 30 anni senza allenarsi mai!… per le malattie infantili possiamo immaginare il medesimo principio.
Quindi i vaccini,i farmaci dati in eccesso, il fuggi fuggi quando c’è la varicella hanno creato un bel pasticcio e ne vedremo ancora di “belle” nelle prossime generazioni. Attualmente le malattie infantili si spostano in età sempre maggiori, negli adulti sono spesso gravi… e aimeh si spostano pure maggiormente verso l’ età da lattante dove la madre dovrebbe proteggere (latte materno) invece non protegge affatto in quanto vaccinata pure lei e magari ormai senza copertura…dovuto al mancante naturale contatto con bimbi malati come spiegato prima.
Valutare una patologia senza lo studio approfondito del *contesto* è cecità e non porta ad alcuna conoscenza vera.
Per forza di vederli ci siamo abituati ad un esercito di malati cronici giovanissimi e giovani…
ad ognuno le proprie conclusioni.
ps. Paola, le domeniche mattine presto presto e da sola con nebbia e pioggia, un buon caffè e un bel Cd piacevano pure moltissimo a me. Ore sante, prima del consueto caos familiare!
Gentilissima Sabine, grazie per il suo prezioso blog,grazie di voler condividere con tutti le sue utilissime conoscenze,grazie per l’affetto e la cura verso noi indistinti lettori che i suoi consigli trasudano!!!
Sono la mamma di un bimbo di 15 mesi curato in questi pochi mesi di vita con troppi, e non indico quanti ma sono veramente troppi, antibiotici, per patologie o presunte patologie comuni non gravi( infezioni urinarie, bronchiti, febbri ecc)
Stanca di questo approccio medico ho cominciato ad utilizzare terapie alternative,soprattutto omeopatiche e solo pochi giorni fa ho conosciuto il suo sito ed ho aggiunto alla cura del raffreddore e tosse, che sono ormai onnipresenti nel mio bimbo, anche i bagni con sale marino integrale da lei consigliati. Mi potrebbe cortesemente specificare quanto sale va usato in quanta acqua e la durata e frequenza dei bagnetti perché siano efficaci?
Potrebbe essere utile usare lo stesso sale anche per fare dei fumenti, o metterlo nelle vaschette dei termo visto che la tosse ci disturba soprattutto la notte?(sto valutando per questo l’acquisto dell’apparecchio della propoli in effetti)
Secondo lei gli aereosol di soluzione fisiologica sono utili?
Grazie per la disponibilità.
Spero di avere occasione di incontrarla presto.
Daniela
Cara Daniela, grazie per i graditi complimenti sul mio luogo virtuale pieno di Mamme, ma non solo…
Rispondo allora sul Sale nel bagnetto.
Cerchiamo di abituarci di usare il nostro istino; in questo caso “IL GUSTO”… Il bagnetto deve avere una salinità minima come la fisiologica (0.9%)… salato circa come le nostre lacrime… ma va benissimo anche molto più salato; p.es. come il mare adriatico, che è ca 3.5 % (quasi 4 volte la fisiologica…quindi IPER-TONICA)… non si può sbagliare.
La regola di base è; più è salata più fa da “calamita” per “smoccolare”… certamente è anche un pò più faticoso quando è più salato… a volte sfianca parecchio (adatto quindi per dormire meglio).
Dopo si fa una veloce doccia/sciaquo con acqua dolce…e magari una passata con poco Olio di Mandorle sulla pelle del giovanotto.
La durata… dipende; indicativamente 15-20 min… quando sono grandi(dopo l’anno) può durare anche 30-40 minuti… con i giochi da spiaggia e un bel tubo di plastica (di tipo alimentare) per fare le bolle diventa un Happening graditissimo e risparmia praticamente gli aerosol noiosi.
Per gli areosol/fumenti si procedo con la medesima “misura presa col gusto”…non si può praticamente sbagliare… il bagno risolve anche il noiosissimo lavaggio quotidiano del naso (personalmente lo detesto)… ho visto più di un bambino con la “rinite da stress” per gli ossessivi lavaggi quotidiani con la fisiologica. Il bagnetto ludico risolve il problema in maniera giocosa :-))
[…] per un determinato periodo di tempo è il modo migliore di risolvere un problema giuridico. Anche i medici si fanno aiutare dal famoso «Dottor Tempo», che in effetti è spesso il fattore più importante […]
[…] invece qualche consiglio pratico sulla vostra personale influenzina stagionale ri-leggete questo vecchio/sempre attuale post […]