La primavera spinge da ogni angolo. Il coperchio del freddo è stato sollevato e la vita strabocca con il suo rito antico: fra i più piccoli protagonisti ci sono i pollini, che potremmo chiamare anche gli “spermatozoi” di madre natura; volano e si spostano addosso a vari insetti e a piccoli animali, e soprattutto attraverso le meravigliose api arrivano verso il loro compito divino: impollinare i fiori affinché la vita verde mai possa estinguersi (per qualche info sui pollini cliccate qui e qui).
Certo per i cosiddetti allergici è il tormentone di turno. E sono proprio una bella compagnia, anzi ormai sono un esercito (quindi rileggetevi magari questo post sulle allergie per comprendere qualche aspetto meno noto). Vista dall’ottica delle api, invece, la nostra bella madre natura è nel suo pieno periodo dell’amore.
Appena chiusa la porta dietro all’influenza, io ho aperto “la bottega medica” per le allergie… e molto francamente vi confesso che preferirei una bella vacanza rigenerativa.
Avete notato che la gente in strada e al bar parla quasi sempre di malati e di malattie!? Quando ero bambina invece si parlava del buono e del cattivo tempo (certo esistevano ancora poche serre, e piogge torrenziali e venti secchi erano nelle mani di un temuto dio agricolo).
Aprile è anche il mio mese fertile (ci sono nata), le già tante idee si moltiplicano ulteriormente, e vivo una sorta di ingorgo mentale e di energie: come 30 bimbi che cercano di uscire assieme dalla stessa porticina.
Così ho pensato di accennarvi ad alcune delle mille facce dei vegetali, dalle erbacce agli alberi, dai semi ai loro… ehm… “padroni” auto-eletti (umani).
Sapevate che le piante hanno nelle loro radici un sistema nervoso sofisticatissimo!?
A Firenze c’è un istituto che si occupa di questa affascinante disciplina, la neurobiologia vegetale: chi ha il pollice verde non farà fatica ad addentrarsi nell’argomento, ma molte persone considerano le piante esseri inferiori e giusto giusto adatte per essere tagliate a misura d’uomo. Basta pensare, invece, che le piante possono vivere anche senza di noi, mentre l’uomo non può certamente vivere senza le piante. Il Prof. Stefano Mancuso e Alessandra Viola ci introducono in questo affascinante mondo con il libro Verde Brillante, che non ho ancora letto, ma è già sulla mia lista!
L’intelligenza dei vegetali è sorprendente. Guardate assolutamente questa piccola gemma del sapere: il simpaticissimo professore italiano parla in inglese (con humor inglese tra l’altro), ma per fortuna un’anima umana buona ha pensato di aggiungere anche i sottotitoli in italiano. Qui ci si rende davvero conto di quanto siamo a volte ignoranti e arroganti; ma meno male (per voi che leggete), la curiosità è l’unico modo e mezzo per viaggiare *oltre*.
Mia nonna paterna (originaria del mar Baltico) aveva il pollice verde. Ho sempre pensato di essere negata e di non aver ereditato questa dote (all’università viene molto accentuato il fatto che le cose si ereditano, quindi pensavo che mi mancasse quel gene!). Poi un giorno, però, mi sono detta: “Voglio avere il pollice verde, almeno un po’”. Ho preso allora due piante (una felce e una pirea peperomioides piccola piccola (stava in una busta da lettera) e ho parlato loro ogni giorno: “Ma che bella che sei, guarda la fogliolina nuova!”, e così via. Non che fingessi, mi piacevano davvero le foglioline nuove, che brillano quando sono neonate. Visto che anche mia nonna parlava un sacco con le sue piante ho pensato di imitarla. Da allora ho anch’io il pollice verde (almeno su due piante che sono diventate due micro-giungle enormi).
Beh, se funziona sulle piante magari funziona anche sui bambini a scuola: farli crescere cioè con dei bei complimenti, scoprire i loro talenti, metterli in un habitat adatto… del resto il termine “educare” significa “tirare fuori ciò che c’è”.
Mediti_amo su questo aspetto!
Restiamo ancora un attimo con i bambini. Secondo voi un bimbo pieno di energia vive in città o in campagna? Certo, chiunque risponderebbe che vive in campagna! Ma perché? Lo si sa e basta, forse!? Sapere arcaico? Penso proprio di sì: sapere arcaico (la vostra pancia docet).
L’Antroposofia di Rudolf Steiner ci spiega che uno dei comuni denominatori fra regno vegetale, animale e umano è il cosiddetto corpo eterico; esso fa sì che i corpi viventi siano vitali, dotati di crescita e ricrescita, ordine, struttura. Penso sia questo l’aspetto che ci fa amare istintivamente gli alberi, i boschi, le giungle e i prati con i fiori. Il termine vegetale deriva dal latino végetus, che a sua volta deriva da végeo: sano, vigoroso, robusto, prosperoso). Nel verde semplicemente ci ricarichiamo le famose pile scariche.
Un altro aspetto stupefacente delle piante è la matematica del mondo vegetale, che si esprime nel mondo dei frattali, ovvero “l’auto-somiglinza delle forme”, che la vita ripropone all’infinito. Qui c’è da meravigliarsi sul serio!
Se penso alla triste e astratta matematica che abbiamo imparato a scuola tralasciando (o sfiorando appena) Fibonacci, Mandelbrot, la sezione Aurea, per nominare solo quelli “basic”, non so se piangere o lasciare stare. La vita viva non è certo 1+1=2, bensì soprattutto 1+1>2. (Ri)guardatevi (magari con i vostri figli) questo bel video (da gustare ogni tanto come un buon frutto genuino).
Insegnare ai bambini questi principi attraverso immagini ed esempi in natura produrrebbe un’altra razza di scienziati e ricercatori. Non so a voi, ma a me fa pensare molto a quanto sappiamo già e a come continuiamo a riproporre i soliti sistemi dualistici a scuola. Recentemente ho scoperto anche Paul Schatz: un genio! Ha trovato il sistema per “rovesciare” le forme geometriche platoniche trovando applicazioni tecniche, nonché estetiche.
Le sue conoscenze vengono per esempio usate nello studio sui moti dell’acqua in natura, un bellissimo campo in pieno fermento. Schatz si è ispirato anche a Rudolf Steiner: molto sorprendenti le applicazioni tecniche nell’industria, come alcuni tipi di miscelatori che sfruttano certi moti studiati in natura.
Questo non per crearvi confusione, bensì per farvi intuire quante cose belle e sorprendenti ci sono e che attendono di essere diffuse… proprio come dei semi.
Ma dov’è il lato pratico di tutte queste info per chi legge?
Avete voglia di (ri-)conoscere/attivare l’intelligenza delle piante dentro di voi? Per esempio, quando avete una ferita occasionale e si chiude bene e velocemente da sola, significa che siete dotati di una buona forza vitale (vegetativa), che dipende dal buon funzionamento delle capacità di rigenerazione e di crescita nel nostro organismo, che a loro volta sono regolate dal sistema neurovegetativo (badate la terminologia “vegetativo”), che a sua volta assomiglia al sistema delle radici di una enorme pianta.
Se immaginiamo di vedere in una persona il solo sistema nervoso neurovegetativo con le sue terminazioni infinitamente piccole, esso arriva praticamente fino alle singole cellule del nostro corpo (immaginate un uomo fatto interamente di rami piccoli come le radici delle piante). Potreste riconoscere i tratti somatici della persona a cui appartiene: questo fatto è davvero incredibile. Nessun altro sistema (sistema osseo, cardiocircolatorio, linfatico) ha questa caratteristica “sottile”.
In parole semplici il sistema neurovegetativo, detto anche sistema nervoso autonomo può essere visto metaforicamente come un grande sistema vegetale che regola autonomamente tutto ciò che serve per vivere. È una grande “intelligenza vegetale” dentro di noi. Stupitevi, onoratela, studiatela, nutritela, e meravigliatevi ogni giorno di questa grandiosa opera divina. Per questo motivo le vere cure (quelle che guariscono; la restitutio in integrum) non possono tralasciare il segreto (vitale) dei vegetali.
Il rispetto per le piante rappresenta quindi anche il rispetto per la nostra vita stessa. Ma su questo fronte siamo ancora messi male, anzi temo malissimo :-( Le piante vengono viste alla pari delle mucche e di tutti gli animali da allevamento: esseri viventi da spremere (ormai “a sangue”, contro ogni buon senso della giusta misura).
Anche il piccolo cittadino salta addosso al suo prato con il taglia-erbe, appena esso tenta di tornare rigoglioso e selvatico. Gli alberi, si sa, vengono tagliati perché sporcano il marciapiede o il prato all’inglese del vicino di casa (c’è addirittura chi scomoda gli avvocati per questi battibecchi).
Il giardino della mia infanzia era il nostro luogo delle meraviglie: in primavera era alto dai 30 agli 80 centimetri, era la piccola giungla verde della mia infanzia, e ringrazio il cielo di aver potuto giocare ogni giorno in questo paradiso lasciato al naturale. Mi sono stati insegnati così i nomi delle piante, degli insetti, degli alberi. Se non li conoscete, prendete dei libri e imparateli, magari insieme ai vostri figli, e cercateli poi fuori, anche sul bordo delle strade o nei parchetti cittadini.
E consiglio di farlo vivamente anche agli allergici: non applicate solo il vostro punto di vista alle piante (soffro perché sono allergico): sono convinta che cambierà qualcosa in positivo. Ricordate: noi siamo un sistema biologico ritmico, capace di adattarsi e capace di cambiare e di trasformarsi finchè viviamo.
Il tutto dipende dalla nostra consapevolezza, cioè studiando le leggi di madre natura, meravigliandosi per poter generare energia passionale, che è potentissima, poi imitarla e coltivarla. E, statene certi, si ripercuoterà sulla nostra salute e sulla nostra forza vitale.
Un datore di lavoro che crea un ambiente lavorativo benefico e favorevole coi criteri di bio-edilizia, con le giuste piante, cibo e rapporti umani sani ha solo da guadagnare. Nel nord Europa queste realtà esistono su grande scala. In Italia invece ci sono sì i semi (cioè gente bravissima), ma la terra/il terreno perché questi semi crescano è ancora troppo arida e inquinata.
Comunque sia, se abbandonate una città, il Regno Vegetale se ne occuperà, e piano piano se la mangerà tutta. La forza vegetale è il cuore energetico di madre natura.
Come attivarla allora in noi?
Mangiando vegetali sani (qui una cura depurativa primaverile), biodinamici, biologici, del contadino della porta accanto (almeno è a chilometro zero). Interessandovi di permacultura, di orti sinergici. C’è un gran fermento là fuori. Cooperando con altre persone, coalizzando con la forza della cultura agricola sana, difendendo i prodotti locali e le eccellenze.
Acquistate dai piccolissimi produttori, ai mercatini bio che spuntano un po’ ovunque; li trovate con facilità, non sono tanti i chilometri in più che dovrete percorrere rispetto ad andare al più vicino ipermercato. Portate anche i vostri figli, godetevi la gioia per la natura. Adesso – oggi – ogni giorno. Passo dopo passo, un po’ per volta.
Anche molti artisti si occupano delle bellezze della natura, ne ho visti tanti. Qui solo un esempio che mi è arrivato proprio ieri in posta, è di un’artista spagnolo autodidatta: da non crederci, bellezza pura!
Sabato 4 maggio è previsto un bellissimo evento a CA’-SHIN a Bologna dove io, con il bravissimo Prof. Matteo Giannattasio e la mitica Sonia-Izn del pasto nudo parleremo insieme di alimentazione consapevole. Condivideremo il buon sapere e il buon volere. Eccovi la locandina.
Prenotate, per favore, i posti sono limitati!
E ricordate sempre di coltivare la vostra personale medita_azione vegetale :-)
“Un essere umano è una parte di una totalità chiamata da noi universo, una parte limitata in tempo e spazio. Egli fa esperienza di se stesso, dei suoi pensieri e delle sue sensazioni, come di qualcosa di separato dal resto, una specie di illusione ottica della sua consapevolezza. Questa illusione è come una prigione per noi, ci restringe ai nostri desideri personali e all’unione con poche persone, le più vicine. Il nostro obiettivo è liberarci da questa prigione, allargando il nostro cerchio di comprensione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza”.
Albert Einstein
Uhhhhhhhhh, ohhhhhhhhhhhhhhhhh, ….. da rileggere, rileggere, rileggere, rileggere, rileggere……..
Articolo strabiliante…, potente,… nutriente…., no, non trovo le parole…, mi fermo qui…
Sabine cara, GRAZIE, … per la tua Generosità nel condividere le tue conoscenze, i tuoi intuiti, eccetera, eccetera……..
Wow!!!! Non so quanti bambini dalla porticina siano passati, ma a me sono sufficienti per i prossimi mesi!!! GRAZIE! Articolo pieno di spunti e strade nuove per me.
che dire Silvia!… ti nomino la mia claque n°1 :-))
Marina, seminare semini grandi e piccini dà proprio una grande soddisfazione :-)
Chi volesse approfondire le interessantissime ricerche ed osservazioni critiche del prof Mancuso può guardare anche questo video (in italiano);
http://www.nemetonmagazine.net/blog/?p=2697
eh già, un tuo post ne vale una decina…! grazie, grazie delle meravigliose semine che fai!
Ciao Sabine, è la prima volta che passo qui da te (grazie a pasto nudo per questo!). Mi sono centellinata il tuo articolo, assaporando anche tutti i rimandi che hai fatto ad altri link. Ho passato un pomeriggio delizioso, tutta una scoperta. Grazie, infinitamente grazie. Rosalia.
Leggete anche questa interessante riflessione di Sara; Biologa consapevole, curiosa (e tanto altro) sul pollice verde;
http://www.saramaestroni.it/blog/?p=1641&cpage=1#comment-168
Rosalia, felice di leggere questo commento. Fa piacere che tutto il lavoro svolto per un’ articolo viene percepito. Ci sono cose bellissime da imparare… :-)
eh Rosselazuntini… un rapporto uno a dieci… non si trova nemmeno nei supermercati :-)
Un idea buona è un seme vivo
che genera infinite radici
e non molla più