Forse è un pochino spinto questo titolo, comunque questa è proprio la mia intenzione: provocare un pochino i vostri animi. In ambulatorio sento da tempo frasi del tipo: “Mio figlio è allergico a tutto, ma del resto lo sono anch’io, ha ereditato da me!”.

Lo ha ereditato e basta, finita l’argomentazione, perché pare ormai che tutti sappiano che siamo un esercito di parentati allergici in perenne crescita. E la colpa è del “Signor Nessuno”, Re dei misteriosi circuiti ereditari, che si esprime attraverso una sorta di piccolo ma sfortunato hard disc.
Simili argomentazioni le sentiamo anche per giustificare i piedi piatti, l’antipatia per la matematica, l’obesità, la pigrizia, l’amore per la pittura, l’odio verso l’aglio e l’indigeribilità delle arachidi.

Stop… Halt! fermiamoci un attimo.

Perché ultimamente si esagera davvero: qui pare che si erediti tutto (e, guarda caso, soprattutto i difetti!).

Certamente non intendo buttarmi in questo luogo in una discussione dettagliata sulla Genetica, ma voglio essere sincera, personalmente non ho mai creduto che si possa ereditare la depressione, la gastrite, il diabete, il colesterolo alto, i tumori… Non riesco a crederci proprio, né in veste di donna d’istinto, e nemmeno come persona di scienza: Madre Natura non può essere così stupida. Il massimo che posso accettare è una sorta di “predisposizione” che comunque è modulabile durante la crescita.

Poi, dopo l’avvincente lettura del libro di Bruce Lipton La biologia delle credenze. Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula” Macro Edizioni 2006, ho trovato conferme delle mie sensazioni e considerazioni personali.
Ma ora non ho intenzione di farvi il riassunto dell’ormai conosciuto libro del biologo cellulare americano: leggetelo di persona; e vi sentirete molto più (potenziali) padroni del vostro corpo e quindi della vostra salute. Intanto io appena posso, ne prescrivo la sua lettura (eh già, la mia ricetta preferita a fine visita è proprio il titolo di un bel libro per aprire un po’ la scatola cranica).

Torniamo dunque alle *allergie* e al pericoloso aspetto della sua generale accettazione e del fatto che siano “semplicemente ereditarie”. Un tale punto di vista non fa altro, purtroppo, che nascondere la verità: ovvero abbiamo sempre maggiori disordini immunitari a causa del nostro errato stile di vita.

Nelle pubblicazioni scientifiche serie non troverete ovviamente nessuno che vi dice che l’ereditarietà sia l’unico fattore causale, ma nell’approccio medico e nella sua applicazione pratica viene comunque ampiamente sopravvalutato, tant’è che moltissimi pazienti si rassegnano alla loro “croce ereditaria” e non pretendono altro che convivere con il problema che pensano inguaribile.

Quando parlo di “Disordine immunitario” intendo le sue due deviazioni estreme:

1) IPER-reattività: allergie, anafilassi e intolleranze;
2) IPO-reattività: debolezza immunitaria (ammalarsi per ogni germe che ci passa accanto).

Se osserviamo questo fenomeno secondo la “Legge Universale dell’Armonia” abbiamo un sistema immunitario esageratamente attivo da un lato, e dall’altro per niente o scarsamente attivo. Manca quindi la *normo*-reattività.

Trovo parecchio curioso che gli allergici (iper-reattivi) siano molto spesso deboli di difese, per esempio nel periodo invernale (ipo-reattivi). Come se un fenomeno facesse da spalla compensatoria all’altro.
Mentre il soggetto normo-reattivo non conosce questi due sistemi reattivi.

Normo-reattive sono le persone che si ammalano prevalentemente (ma comunque raramente) di patologie acute febbrili e che guariscono con il riposo, una dieta adeguata e con qualche aiuto/rimedio naturale, che spalleggia il sistema immunitario. I normo-reattivi non conoscono patologie croniche in giovane età.

Secondo il punto di vista della Medicina Naturale le allergie sono un fenomeno multi-causale e quindi la somma di vari tipi di errori, combinati ovviamente in maniera individuale.

Vediamone alcuni:

  • Crescita/vita quasi esclusivamente in ambienti chiusi e troppo puliti;
  • Vaccinazioni: sono il tentativo parzialmente riuscito di eliminazione delle malattie infantili con però un altissimo prezzo: crescita esplosiva delle malattie croniche e riduzione di una solida salute da adulti (quando sarò in vena scriverò anche il post sullo spinoso argomento dei vaccini);
  • “Terapie” a base di antibiotici, cortisonici, antipiretici e antinfiammatori per “curare” le malattie acute infantili, che sono praticamente e quasi sempre dei normalissimi “allenamenti immunitari” (leggetevi gli altri miei post sul sistema immunitario, qui e qui).
  • Alimentazione troppo raffinata e con cibi industriali; dobbiamo invece cibarci con alimenti che dovrebbero essere “viveri naturali” (non trattati/denaturati), stagionali e preparati in casa (guardate magari la mia rubrica “Ali per la mente” sul blog di cucina consapevole il pasto nudo di Izn, ad esempio quello intitolato La pappa buonissima).
  • Mancanza sempre maggiore della preziosissima luce solare (per non parlare della mania diffusa di mettere gli occhialini da sole ai bambini anche piccolissimi, sigh). Vi scriverò sicuramente anche un post sul sole.
  • Mancanza di contatti regolari con la Natura: giocare su un prato, leccare un po’ di qua e un po’ di là mentre si gattona, arrotolarsi giù per una collinetta, assaggiare la sabbia, la terra, l’acqua del mare, toccare le lumache, farsi pizzicare da una formica e simili… Inoltre: giocare con gli animali, con altri bambini di diverse età, magari con il “moccolone” al naso, e mangiare il biscotto dopo che è caduto a terra. Credo sia pure utile andare a giocare nelle vecchie soffitte e nei disimpegni pieni di polvere atavica, luoghi ideali per allenare il giovane sistema immunitario in divenire;
  • Sciroppi vari a base di vitamine e minerali che mai potranno sostituire un vero frutto e una vera verdura;
  • Creme e cremine, compresi gli antisolari tanto in voga, anti-zanzare, anti-infiammatori e simili, fin dalla nascita. Andate a toccarvi il “groppino” alla base della nuca (quel posto dove non ci laviamo praticamente mai, per intenderci): è bello unto, eppure è… pulito. Perché la nostra pelle si auto-deterge e si auto-ingrassa. E scriverò anche un bel post sulla pelle… prima o poi;
  • “Metti il cappellino in testa!” “Non sudare, che poi ti ammali!” “Non saltare giù dal muro, non arrampicarti sulla ringhiera, non toccare la terra!”, e tanti e tanti altri NO. Insomma, avete capito, credo, ciò che intendo dire.
  • La scuola: i nostri figli stanno troppo fermi e mal seduti. Il cervello, invece, funziona molto meglio in presenza di movimento. Secondo un mio ideale la scuola dovrebbe prevedere lezioni in classe non oltre le 4 ore, dopo le quali andrebbero organizzate solo lezioni pratiche (le famose tecniche vere!). Tanto il bambino dotato, appassionato e curioso impara tutto da sè.
  • Esposizione perenne alla luce artificiale: la peggiore di tutte è la luce al neon, che stimola il “Simpaticotono”, che vuol dire attivazione di stress, adrenalina, cortisolo. Il risultato è la mancanza di “Vagotono”, cioè il sistema della capacità immunitaria normo-funzionante della rigenerazione e fortificazione della salute (ne ho già scritto qui sul blog).
  • Eccessiva esposizione all’aria condizionata. Essa favorisce gli stress respiratori: infatti, come medici ormai ci siamo abituati a vedere patologie bronchiali 12 mesi all’anno. Ma non è sempre stato così;
  • Inquinamento della nostra aria (ad esempio i “termovalorizzatori”: che significa bruciare i rifiuti in grande quantità e renderli poi assimilabili dai nostri polmoni (nano-particelle, che entrano nel corpo dagli alveoli). Un capitolo veramente triste e preoccupante (trovate qualche info qui).

Sicuramente ci sono ancora altri punti da evidenziare, ma direi che questi sono i più importanti.

Il tutto viene notevolmente peggiorato dall’attuale posizione accademica, che vuole che un bambino allergico sia classificato “debole”, quindi deve sottoporsi subito a terapie intense non appena si ammala di patologie acute febbrili. Per esempio: un bambino allergico, magari asmatico, quando prende una bronchite febbrile, viene trattato da protocollo con farmaci sintomatici: anti-piretico, anti-infiammatorio (soprattutto cortisone), anti-biotico.
Proprio questo è il punto fondamentale della “follia attuale” (mi scuserete per il termine, ma io lo vivo esattamente così). Con tale metodo non si ottiene altro che un graduale peggioramento e una quasi garantita cronicizzazione dei problemi.

E siamo un’altra volta sulla strada di accettarlo come “normale” in quanto “ereditato”, quindi non guaribile. Sono allergico, ergo sum. E “la bella compagnia” cresce ogni giorno.

Che fare allora?
Come uscire da questi circoli viziosi?
Come affrontare la situazione di un’allergia ormai manifesta e incallita?

Per semplificare la lettura, vi elenco di nuovo i punti più importanti:

  • Consapevolezza: chiedere, studiare, capire. Infine cambiare, e agire. Assumendosi le proprie responsabilità;
  • Consultare (se possibile) terapisti con una visione olistica, in grado cioè di sostenere ed accompagnare con rimedi e consigli pratici per uscire gradualmente dalla spirale terapeutica sintomatica;
  • Fondamentale è risanare la flora intestinale con il ripristino della simbiosi naturale (l’intestino è la “madre” di quasi tutte le allergie);
  • Interessante nella classica allergia primaverile è la desensibilizzazione assumendo per bocca il Polline delle api (ma solo quello che raccolgono le nostre api nazionali, il Polline proveniente dall’estero non è adatto) nel periodo antecedente al periodo allergico. Negli allegici gravi meglio però non autogestire la cosa ma assumere il Polline solo sotto attenta valutazione medica. Il nostro problema attuale è infatti la “ipo-esposizione alla vera natura”: ne risulta un sistema immunitario debole, ipostimolato e quindi inesperto;
  • Cambiare le abitudini alimentari: ottimo luogo (e gratuito) per imparare tante cose e scambiarsi opinioni e perplessità/dubbi, è il blog di Izn (come noterete ci sponsorizziamo a vicenda per affinità elettive :-))
  • Muoversi di più, ma mooooolto di più, e all’aperto: provate per esempio a praticare il trekking! Qui un indirizzo bellissimo: recentemente ho fatto una rigenerante esperienza di slow-trekking con loro.
  • Spegnete la TV. E fate, invece, cose molto più interessanti e più appaganti (visto che tutti dicono a gran voce che *non hanno tempo*, faccio questa proposta fattibilissima, a zero costi ed immediatamente costruttiva);
  • Bere molto di più (acqua ovviamente). Un geniale e interessantissimo libro è questo; se non lo conoscete già, leggetelo :-)
  • Lasciare “lavorare” in inverno le “malattie calde”, cioè le malattie febbrili, importantissime per uscire dalle “malattie fredde” croniche, come appunto sono le allergie: la febbre è un generoso amico, grande alleato della salute vera, perché modula il terreno cronico;
  • Un metodo veramente interessante è il sistema del medico russo Dr.K.P. Buteyko. Curiosate qui;
  • Godetevi la vita, anche nel piccolo quotidiano: il godimento produce forza immunitaria… gratuitamente!
  • Cercate di uscire dalle ansie inutili (ansia anticipatrice). L’ansia cronica impedisce un buon funzionamento immunitario;
  • Fatevi infine un bel “resetting mentale”: perché dalle allergie si può guarire… e perché il nostro corpo può essere ri-programmato.

Giusto per completare il quadro, aggiungo ancora qualche informazione di tipo generale:

le allergie si manifestano sulla cute (come dermatite atopica, dermatiti da contatto, orticarie) e sulle mucose (rinite, congiuntivite, asma bronchiale, stomatiti, diarrea, vomito).

Esse si distinguono in 2 grandi sottotipi (le altre definizioni esistenti ve le risparmio perché di scarso interesse ai fini pratici):
a) ipersensibilità ritardata (manifestazione allergica dopo parecchie ore).
b) ipersensibilità immediata (queste sono le pericolose reazioni di anafilassi).

Ricordo anche, che le cosiddette *intolleranze* non sono allergie e vanno distinte da queste ultime; nelle allergie, infatti, il corpo reagisce già a piccolissime quantità di Allergeni (=fattori scatenanti), mentre nelle suddette intolleranze le più svariate reazioni corporee sono chiaramente dose/quantità dipendenti.

E ancora, un po’ di etimologia che non guasta mai: il termine allergia deriva dal greco allos (altro) ed ergon (lavoro, reazione), quindi: altra reazione, inteso nel senso di reazione anomala.

Non resisto a farvi meditare su alcune considerazioni “psico-filosofiche”; che mal che vada potete prenderle come un curioso gioco intellettivo :-)

Il timbro base di tutte le allergie è senza dubbio l’aggressività (una delle forze del principio di Marte). Sicuramente viviamo in una società con molte aggressività soppresse o molto mal espresse. Definiamo e percepiamo ormai solo il suo lato distruttivo (aggressione = distruzione)

Di per se l’aggressività non è un dato negativo assoluto: serve per raggiungere determinati obbiettivi: pensate come in primavera la terra viene superata dalle piante che forano letteralmente le zolle spinte da una energia primordiale di vita ed espansione.
Forse oggi ci manca proprio questo: una sana spinta coraggiosa per superare noi stessi spingendoci oltre… quella misteriosa forza che porta il bambino ad alzarsi in piedi contro la gravità o che fa alzare di nuovo un malato grave dal suo morbo invalidante.

Quindi l’altro principio di Marte è il coraggio; ed è proprio lui che manca in molte esistenze moderne segnate dall’adattamento eccessivo e compensate da una “aggressività accumulata” e poi scaricata gratuitamente contro pollini e simili testimoni della vita vera.

Che altro dire? Null’altro, direi.
Altrimenti vi si scatena una sorta di intolleranza da eccessiva informazione :-)